martedì 2 novembre 2010

Tra i tropici e le vette innevate, ecco Sochi



Situata nella Russia meridionale, sulle coste del Mar Nero, sorge la città di Sochi, sconosciuta ai più se non fosse per il fatto che nel 2014 ospiterà la prossima edizione dei giochi olimpici invernali. In realtà questo esteso centro abitato di 330 mila anime, menzionato già nei documenti della Grecia Antica, ha molto altro da raccontare. Anzitutto è da sempre un centro di villeggiatura, in virtù del microclima piacevole di cui gode. La presenza del mare, la bassa latitudine, e la barriera offerta dalle montagne del Caucaso contro le correnti fredde del nord hanno determinato condizioni sub-tropicali, con inverni miti rispetto alla media del bacino - il Kraj di Krasnodar - in cui si colloca. Come ben illustra il video qui sopra, la vegetazione si presenta lussureggiante, con palme a profusione, piante mediterraneee, addirittura bananeti. Sembra di trovarsi a Miami, ma basta guardare poco più in alto per trovarsi di fronte vette che salgono fino a oltre 4mila metri, fitte foreste di conifere, impianti di risalita e stazioni sciistiche. Un contrasto decisamente singolare.

Le popolazioni Adighe-Circassi, gli originari abitanti di Sochi, la considerano come la loro capitale, usurpata da un governo russo ritenuto responsabile del genocidio che nella seconda metà dell'800 determinò il saccheggio della terra patria, portò morte (per 1 milione e mezzo di persone) e deportazioni. Oggi i discendenti di quelle famiglie, sparsi ai quattro angoli del mondo, chiedono giustizia, chiedono che Sochi venga restituita ai legittimi proprietari. Da qui la strenua opposizione all'organizzazione delle Olimpiadi, con manifestazioni in piazza e proteste. Episodi di tensione che potrebbero farsi anche più incisivi man mano che procederà l'avvicinamento all'evento.

Nonostante sia tra le più ricche località balneari sul Mar Nero, nonché la più ambita dei russi, la città pecca di strutture ricettive e servizi all'altezza della notorietà, e degli investimenti speculativi operati da parte di innumerevoli magnati di Mosca. Di contro, i turisti vengono trattati con il massimo riguardo, data la particolarità di un turismo occidentale di massa quasi assente, nonostante non manchino di certo i loghi di interesse.

Tra questi troviamo il caratteristico Sochi Water-Park, un bellissimo parco acquatico, il River Msympta, il fiume che attraversa la città, il Dendrary Botanical Garden, l'affascinante giardino botanico o le stupende cascate di Agura Falls. Per chi adora la neve c'è poi il centro sciistico di Krasnaya Polyana, dove è possibile fare sci, snowboard e heli-skiing oppure, per gli amanti della natura, è possibile godersi la tranquillità dell'imponente Riviera Park, il parco più grande della città.

Per rendere al meglio l'idea, spazio a un racconto di viaggio, tra i non molti per la verità che si possono trovare sul web. L'autore preferisco indicarlo come anonimo, diciamo che potrebbe essere un turista qualunque:

Le località di mare russe si contano sulle dita di una mano.
La principale, sul Mar Nero, si chiama Sochi, nella regione di Krasnodar, caratterizzata per il sorprendente clima sub-tropicale.
Non è ancora attrezzata per ospitare il turismo come lo concepiamo noi. Tant'è che i turisti italiani non sono tanti, vuoi per la questione del visto, vuoi per la difficoltà con la lingua, vuoi perchè prima di andare a Sochi, si preferisce puntare su altre località più "facili". E' un luogo di vacanza per russi e qualche turista tedesco o polacco.
Per il resto, le attrazioni sono bene o male quelle di tutte le località di mare, bar disco etc. sul lungo mare nella zona "zentre" oppure nel parco divertimenti "Riviera".
La spiaggia è di sassi; generalmente non si spende un rublo, tranne che se si vuole noleggiare un lettino. Il mar Nero tutto sommato non è malaccio. Il panorama e la natura sono molto belli, poichè a pochi km c'è la catena montuosa del Caucaso e Sochi, così, è al tempo stesso località balneare e località sciistica. La costa di Sochi è estesissima, arriva fino al confine con la Georgia (Gruzijà), più precisamente con la regione Abkhazia, nota per la guerra d'indipendenza dalla Georgia del 2008 patrocinata dalla Russia, ma non riconosciuta da nessun'altra nazione. Ma questa è un'altra storia.

Generalmente non è pericoloso, la polizia è sempre presente ed il retaggio proveniente dalla CCCP dell'ordine è ancora radicato, ma conviene non farsi notare troppo, soprattutto se non si conosce la lingua ed il loro modo di ragionare.

Cl.Ri.