sabato 15 maggio 2010

Alani: storia di un popolo leggendario

Incastonata esattamente al centro dell'area transcaucasica, ecco l'Ossezia Settentrionale-Alania. Repubblica autonoma della Federazione russa, ha per capitale Vladikavkaz (traduz. "La dominatrice del Caucaso"), il primo avamposto creato da Mosca tra queste montagne. Correva l'anno 1774, e sotto la protezione del Cremlino la popolazione locale poneva fine alle incursioni dell'Impero Ottomano, di Tartari e Mongoli. Gli Osseti, del resto, si erano convertiti al cristianesimo sin dal IX secolo, quando ancora erano conosciuti come Alani, popolo nomade di etnia iranica compreso nel gruppo dei Sarmati.



LE PRIME TRACCE


Il loro nome viene menzionato per la prima volta sia dagli storici greco-romani sia da quelli cinesi nel I secolo a.C. Nel libro Geografia di Strabone, autore nato in Ponto, regione sul Mar Nero, attingendo da fonti orientali ed in specie persiane, si parla degli Aorsi e collegati ai Siraces. Strabone afferma che Spadines, re degli Aorsi, era in grado di schierare duecentomila arcieri a cavallo attorno al 50 a.C., ma gli "Aorsi settentrionali", dai quali erano fuggiti, ne potevano schierare molti di più, ed era per questo che dominavano tutta la regione costiera del Mar Caspio.

"Di conseguenza potevano importare tramite cammelli le mercanzie indiane e babilonesi, ricevendole dopo che venivano passate agli Armeni e ai Medi, e così, per via di tale benessere, potevano permettersi di indossare ornamenti d'oro. Gli Aorsi vivono lungo il Tanais, e i Siraci vivono lungo l'Achardeüs che scorre lungo il Caucaso fino a riempire il Lago Maeotis"

Le identificazioni esatte dei nomi e dei posti nelle antiche cronache cinesi sono ancora più complicate, ma alcuni secoli dopo, durante la tarda Dinastia Han, la cronaca cinese Hou Han Shu (in un periodo che va dall'anno 25 al 200), menziona che la terra delle steppe di Yen-ts'ai adesso aveva preso il nome di Alan-liao. In un suo estratto, il compendio riporta: "Il numero degli arcieri che allenano è 100.000. [...] Sono situati presso la Grande Palude, al di là della quale non esistono altre coste [presumibilmente il Mare del Nord]."




La "Grande Palude" potrebbe essere la palude del delta del Danubio, un formidabile ostacolo che rallentava molto il passaggio dei nomadi verso occidente, o anche le impressionanti paludi delle moderne Bielorussia e Ucraina. Così all'inizio del I secolo, gli Alani avevano occupato delle terre a nord est del Mar d'Azov, lungo il Don. Le fonti scritte suggeriscono che dalla seconda metà del primo al IV secolo gli Alani avevano una supremazia tale sulle tribù circostanti da creare una potente confederazione sarmata. Gli Alani furono un problema per l'Impero Romano con le loro incursioni nelle province presso il Danubio ed il Caucaso nel II e III secolo.

Erodoto descrive gli Alani come alti e biondi, e gli uomini si tagliavano i capelli corti come gli Sciti.
Già vinti da Pompeo nel 60 a.C. e combattuti dai Romani sotto gli imperatori Vespasiano, Marco Aurelio ed Adriano. Furono nuovamente respinti nel 276 dall' imperatore Tacito nei loro confini quando con i Goti invasero l'Asia Minore. Nella seconda metà del IV secolo furono sottomessi dagli Unni. Una parte si unì a questi nelle loro incursioni, altri si fermarono nel Caucaso ed un altro gruppo si spinse fino in Pannonia. Da qui si unirono ad altre tribù barbare, specialmente Suebi e Vandali, seguendoli nelle loro invasioni in Gallia e Spagna, dove ebbero la Lusitania e la parte costiera della regione Cartaginense. A seguito della morte del sovrano alano Attaco nello scontro contro i nuovi invasori Visigoti, la corona fu offerta al capo vandalo Gunderico. Da allora le due etnie si fusero e buona parte degli Alani seguì le sorti dei Vandali in nordafrica. Alcuni servirono l'Impero Romano d'Occidente in qualità di mercenari. Altri si unirono ai Sassoni, nell'invasione delle Isole Britanniche. Alani, comandati da Saulo, erano i cavalieri dell'esercito romano che sconfisse Alarico I nella Battaglia di Pollenzo del 402.


MEDIO EVO

Tra il IX e il XII secolo gli Alani costituirono una rete di alleanza tribali che progressivamente diede vita al regno cristiano denominato Alania. Tuttavia molte tribù di questo popolo deciso di sottomettersi all'Impero mongolo tra il 1239 ed il 1277, partecipando così attivamente alle invasioni mongole dell'Europa e della Cina, dando un importante contributo durante la battaglia di Kulikovo sotto la guida di Mamai, condottiero a capo dell'Orda d'Oro.

Nell' impero bizantino non si hanno più notizie di loro oltre il regno di Andronico III (1241).
È bene osservare che Giovanni da Pian del Carpine parla nella Storia dei Mongoli (1247) degli Alani che ancora lottano contro i Tartari. Successivamente Marco Polo nel Milione (1299) racconta che gli Alani sono tenuti a fornire contingenti armati ai Mongoli. La stessa spedizione di Marco Polo era accompagnato da un Alano.



QUALCHE CURIOSITA' .....DAL PASSATO AL PRESENTE

L'attuale Re di Svezia Carlo XVI Gustavo è il primo che porta il titolo di "Re di Svezia". I sui predecessori, portavano quello di "Re dei Vichinghi, dei Goti, dei Vandali, dei Vendi, degli Alani e degli Svevi". Le incursioni in Europa centrale e occidentale hanno lasciato tracce indelebili in onomastica: Alan e Alain sono nomi piuttosto diffusi nella tradizione anglosassone e francese.

In italiano, invece, il nome Alano viene usato per indicare il cane di razza Deutsche Dogge venne adottato ufficialmente nel 1920: si ritiene infatti che i Deutsche Dogge discendano dai cani giunti in Europa probabilmente nel IV secolo al seguito dei guerrieri Alani.

La squadra di calcio della capitale mantiene viva la tradizione con il nome Alania Vladikavkaz. I colori sociali sono il bianco, il giallo e il rosso, i medesimi della bandiera osseta.




Fonte: Wikipedia (parzialmente modificata e arricchita)

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