mercoledì 12 gennaio 2011

Un cancro di nome fondamentalismo

NEWS FROM CAUCASUS: KABARDINO-BALKARIA


Ecco dove possono condurre i germi del fondamentalismo islamico, maschera e veicolo di rimostranze, tensioni e problemi che con la religione hanno poco a che fare. Soprattutto in una regione - il Caucaso - storicamente a maggioranza musulmana, ma storicamente anche propenso alla sua matrice laica.


FONTE: TMNEWS

Kabardino-Balkaria. Si tratta, assieme al Daghestan, di una delle due più pericolose repubbliche del Caucaso settentrionale, secondo quanto ha affermato a fine anno il ministro degli Interni russo Rashid Nurgaliev.

In particolare, in quest'area, la situazione sembra essere precipitata dopo l'uccisione a marzo 2010 di Anzor Astemirov, il principale ideologo dell'Emirato del Caucaso guidato da Dokka Umarov.


Da allora è stata un'esclation. I militanti islamici hanno colpito diversi "luoghi di perdizione" - come night club, locali di spogliarello e case di prostituzione - e diversi esponenti di alto profilo, tra cui il muftì Psikhachev e Tsipinov. Lo scopo: atterrire, terrorizzare la popolazione, dimostrare che l'amministrazione della repubblica, guidata dal presidente Arsen Kanokov non è in grado di tenere in mano la situazione.


Al di là della strategia, i fondamentalisti avevano anche specifici motivi di odio nei confronti dell'etnologo. Lo studioso era molto impegnato nel tentativo di far rivivere le tradizioni nazionali e il folklore circasso. In quest'opera, tuttavia, assegnava un ruolo assolutamente marginale all'Islam. Da qui l'accusa di "paganesimo" e la condanna da parte della corte della Sharia che, secondo Eurasia Daily Monitor, sarebbe alla base dell'uccisione dello studioso.

Cl.Ri

Nessun commento:

Posta un commento