lunedì 3 gennaio 2011

Anche nel Caucaso bruciano le chiese cristiane

MOSCA, 3 GENNAIO - Una chiesa ortodossa e' stata incendiata la scorsa notte nella regione a maggioranza musulmana dell'Inguscezia, che confina con la Cecenia, nel nord del turbolento Caucaso russo. Non ci sono vittime. L'attentato e' stato compiuto nella cittadina di Ordzhonikidze, dove un razzo rpg e stato sparato contro il tetto della chiesa.



NUMERI PREOCCUPANTI...


Oltre 400 persone sono state vittime di aggressioni di matrice razzista in Russia nel 2010 e di queste 37 sono state uccise, riferisce ad Interfax il Centro Sova Diritti Umani. I numeri forniti da questa organizzazione che monitora i casi di xenofobia e razzismo confermano l'emergenza balzata alla ribalta delle cronache internazionali a metà dicembre, quando gruppi di ultranazionalisti hanno invaso la centralissima Piazza del Maneggio a Mosca e nella capitale è scoppiata un'ondata di disordini e attacchi su base etnica.


"Due persone sono state uccise e non meno di 68 sono rimaste ferite negli attacchi razzisti e neo-nazisti di dicembre", dettaglia una fonte del centro Sova, precisando che da Mosca le violenze si sono propagate poi in altre città, come Pietroburgo, Krasnodar, Nizhny Novgorod e Rostov-sul-Don. La capitale mantiene tuttavia il triste primato delle violenze su base etnica: 19 morti e 174 feriti nel 2010. Il bersaglio preferito dai gruppi radicali sono gli immigrati dall'Asia centrale e dal Caucaso, sottolinea l'organizzazione per i diritti fondamentali.



Cl.Ri.



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