domenica 29 agosto 2010

Kavkaz Fight Club - Quando la strada diventa un ring

Che botte! Che violenza! Sono queste le esclamazioni che nei più suscita la visione di questo crudo filmato.

Protagonisti sono calci e pugni, scontri fisici tra ragazzi, inscenati nei luoghi del quotidiano: i parcheggi, i giardinetti dei quartieri residenziali, oppure vecchie aree dismesse. Dal pugilato alle arti marziali, dalla Muai-Thai alla lotta greco-romana: ogni disicplina di combattimento è ammessa, i colpi bassi sono ammessi, di guantoni o protezioni non si vede invece neanche l'ombra. E le conseguenze, presumiamo, possono essere estremamente dolorose.

Per rendersene contono basta scorgere gli elenchi dei video pubblicati su Youtube: ecco comparire una lunga trafila di "Kavkaz Fights", combattimenti su ring metropolitani che vedono protagonisti adolescenti e giovani. Gli incontri, ripresi con videocamere o semplici telefonini, prevedono spesso un contorno di spettatori, amici o curiosi. Tra di loro qualcuno forse ha deciso di puntare dei soldi sull'esito di queste vere e proprie battaglie, condotte con una violenza che ha i caratteri della rabbia. Sembra di rivedere le scene del film "Fight Club", ma c'è una differenza: qui non siamo su un set cinematografico, bensì nel mondo reale, sulla strada.

In questi "teatrini della violenza" c'è forse qualcosa di genetico, l'innata indole guerresca di questi popoli, mischiata alla volontà di sfogare il disagio quotidiano che avvinghia le nuove generazioni caucasiche, strette tra i sogni del cosiddetto "mondo materiale" - fatto di guadagni lauti, belle macchine, vestiti griffati - e una realtà ben diversa, dove le opportunità di lavoro scarseggiano, la corruzione è dilagante, le tensioni etniche e le rivalità tra i ceppi familiari minano la tranquillità del vivere quotidiano.

E allora l'odio, anche se esternato in forme di scontro tra persone, può diventare una medicina, o forse solo un pagliativo. Suggerito anche dallo scarso controllo che la Federazione russa riesce oggi a garantire in queste terre di mezzo. La polizia nicchia, o pensa al proprio tornaconto, le truppe speciali di Putin sono impegnate a proteggere i confini ed eliminare le sacche di guerriglia. Tra le città e le campagne dell'interno si sta così per creare uno spazio vuoto, dove la legge ufficiale deve piegarsi al dominio di prepotenze, vendette, calci e pugni. E se non basta ecco comparire le pistole, in pieno stile Far West.

Cl. Ri

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